venerdì 4 gennaio 2013

Le Forme Pensiero e il Pensatore

(by Trezzi Virginia)

L'Uomo - il Pensatore - è rivestito di un corpo composto di innumerevoli combinazioni di materia sottile del piano mentale; questo corpo è più o meno raffinato nelle sue parti componenti, più o meno completamente organizzato per l'adempimento delle sue funzioni, conforme al grado di sviluppo intellettuale raggiunto dall'individuo stesso.

Il Corpo Mentale è un organo di meravigliosa bellezza; la delicatezza e la rapidità di movimento delle particelle di cui è composto gli danno l'apparenza di una luce iridescente piena di vita; e man mano che l'intelletto si evolve, proponendosi scopi ed interessi sempre più puri e sublimi, questa bellezza diventa di una radiosità veramente trascendentale.

Ogni pensiero mette in movimento una serie di vibrazioni correlative nella materia del corpo mentale, accompagnata da un gioco di colori meraviglioso, come lo zampillo di una fontana illuminata dal sole, ma portato all'ennesimo grado di delicatezza e vivacità di colore. Il corpo, sotto questo impulso, espelle una parte vibrante di sé stesso, e questa prende la sua forma dalla natura stessa delle vibrazioni, nello stesso modo che sopra un disco ricoperto di sabbia si formano date figure sotto l'influenza di note musicali diverse. In questa operazione avviene che la particella espulsa attrae a sé materia elementale del mondo mentale, materia che è di natura straordinariamente sottile.

Attendiamo così una forma-pensiero pura e semplice, una entità vivente oltremodo attiva, che attinge vitalità all'idea che l'ha generata. Se essa è fatta di materia delle più sottili, avrà grande forza ed energia e sotto la direzione di una volontà calma e forte potrà servire da agente potentissimo (ci occuperemo in un secondo tempo di questa azione particolare).

Quando l'energia dell'uomo è diretta all'infuori verso gli oggetti esterni di desiderio, o si occupa di attività passionali o emotive, tale energia opera in una qualità di materia molto meno sottile di quella del mentale, cioè la materia del corpo astrale.

Quello che viene chiamato il mondo dei desideri è composto quindi di questa materia più densa, la quale - nell'uomo ancora poco sviluppato - forma la parte maggiore della sua aura. Nel caso dell'uomo di tipo grossolano, il corpo dei desideri è fatto della materia più densa del piano astrale. Essa è di colore cupo con preponderanza di tinte fosche tendenti al marrone, verde e rosso. Attraverso questo corpo guizzeranno vari colori caratteristici conformi la passione che si manifesta.

L'uomo di tipo superiore, invece, ha il corpo del desiderio composto della qualità più raffinata di materia astrale, ed i colori che lo attraversano saranno di tinta più delicata e più limpida. Pur essendo meno delicato e meno luminoso del corpo mentale, esso è bello a vedersi, tanto più che - col diminuire dell'egoismo - scompaiono, a poco a poco, tutte le tinte monotone e cupe. Questo corpo astrale - o corpo dei desideri - dà vita ad una seconda classe di entità simili, nella loro costituzione generale, alle Forme pensiero già descritte; però la loro esistenza è limitata al piano astrale e la mente non le genera che sotto l'influenza della natura inferiore; codeste forme sono dovute all'attività della mente inferiore e dominate dal desiderio. In questo caso si mettono in movimento vibrazioni del corpo dei desideri o corpo astrale, e sotto la loro influenza esso espelle una parte vibratoria di sé, la cui forma, come nel caso precedente, è determinata dalla natura stessa delle vibrazioni. Si verifica così un'attrazione corrispondente di essenza elementale del mondo astrale.

Tale forma pensiero ha per corpo questa essenza elementale e per forza animatrice il desiderio o la passione che l'ha generata. La forza della forma pensiero è determinata dalla quantità di energia mentale che viene unita alla passione o al desiderio.

Queste forme, come quelle appartenenti al piano mentale, si chiamano elementali artificiali e sono le più comuni, poiché ben pochi dei pensieri dell'uomo ordinario sono privi di ogni traccia di desiderio, passione od emozione.

Ogni pensiero ben definito produce un doppio effetto: una vibrazione irradiante ed una forma fluttuante nell'aria. Il pensiero si presenta all'occhio chiaroveggente anzitutto sotto forma di vibrazione nel corpo mentale, e questa può essere complessa oppure semplice. Se il pensiero stesso è di una semplicità assoluta, non si metterà in movimento che un solo grado vibratorio ed un solo tipo di materia mentale verrà da esso modificato.

Per maggior chiarezza ci pare utile specificare che il corpo mentale è composto di materia a gradi diversi di densità e di qualità, e di conseguenza ciascuno di questi ha un diverso grado di vibrazione, al quale però tende più facilmente a ritornare istintivamente, anche quando ne sia stata allontanata da un pensiero o da una sensazione violenta.

Per esempio, quando un uomo è sotto l'impressione di una emozione improvvisa, il suo corpo astrale resta fortemente scosso ed i colori soliti ne rimangono momentaneamente offuscati. E seppure quel cambiamento non è che momentaneo e non dura che qualche secondo pure ogni ondata di emozione produce anche un effetto permanente lasciando sempre qualche traccia di colore nella tinta normale del corpo astrale di modo che ogni qual volta quell'uomo cede ad una data emozione diventa per lui più facile il cedervi di nuovo, poiché il suo corpo astrale si abitua a quel dato grado di vibrazione.

Tuttavia la maggior parte dei pensieri umani è ben lungi dall'essere semplice. L' affetto veramente puro in verità esiste, ma spesso lo troviamo misto all'orgoglio o all'egoismo, alla gelosia o alla passione quasi animale. Ciò significa che due vibrazioni nettamente separate - talvolta anche di più - compaiono in un sol tempo nel corpo mentale ed in quello astrale. La vibrazione irradiante sarà quindi complessa e la forma-pensiero da essa derivante rivelerà parecchi colori invece di uno solo. Se cerchiamo, poi, di approfondire in qual modo agiscono queste vibrazioni irradianti di cui abbiamo precedentemente parlato dobbiamo far rilevare che, come tutte le altre in natura, esse diventano sempre meno potenti man mano che si allontanano dal centro produttore. Ma è però anche probabile che questa potenza vari proporzionalmente al cubo della distanza, invece che al quadrato, a causa dell'intervento di una nuova dimensione. Come tutte le altre vibrazioni, queste tendono a riprodursi ogni qualvolta se ne presenti l'occasione; quando poi vengono a contatto con un altro corpo mentale, hanno la tendenza a farlo vibrare all'unisono con loro. Vale a dire che - dal punto di vista dell'uomo il cui corpo mentale è toccato da queste onde - esse tendono a produrre nella sua mente pensieri del medesimo tipo di quelli che occupavano la mente del pensatore che emise le onde in questione.

La distanza alla quale arrivano ad agire simili onde pensiero, e la forza ed insistenza con le quali esse penetrano sui corpi altrui, dipendono principalmente dalla forza e dalla chiarezza del pensiero originale. Così chi ascolta si trova nella medesima condizione dell'oratore. La voce di costui mette in movimento delle onde sonore che irradiano da lui in tutte le direzioni: se la voce è forte e l'elocuzione chiara, la distanza percorsa sarà grande. Lo stesso avviene di un pensiero forte, il quale andrà molto più lontano di un pensiero debole e privo di decisione; però la forza è meno importante della chiarezza e della precisione.

Inoltre, nello stesso modo che la voce dell'oratore arriva sovente ad orecchie disattente (quando gli uomini sono compresi dei loro piaceri o delle loro occupazioni) così un'ondata di pensieri potrà sfiorare un individuo senza che egli se ne accorga, se il suo pensiero è già occupato altrimenti.

Bisogna anche tenere presente il fatto che questa vibrazione irradiante rende piuttosto il carattere del pensiero e non il soggetto concreto. Se un indù in meditazione pensa a Krishna, le onde di pensiero da lui emanate desteranno pensieri di devozione in tutti coloro che ne saranno raggiunti. Nel caso del Maomettano la devozione sarà diretta verso Allah, mentre per il seguace di Zoroastro sarà verso Ahuramazda e per il Cristiano verso Gesù .

In parole povere, un uomo che si concentra in pensieri elevati emanerà vibrazioni che serviranno ad elevare il pensiero altrui al medesimo livello del suo, senza tuttavia suggerire loro il soggetto specifico che lo interessa. Queste vibrazioni agiscono naturalmente con maggior forza sulle menti già abituate a pensieri di simile carattere; hanno però un certo effetto su tutti i corpi mentali coi quali vengono a contatto, in modo che tendono a svegliare la possibilità di pensieri elevati anche in coloro che non ne avevano, fino allora, l'abitudine.

È chiaro dunque che chiunque abbia pensieri di carattere elevato fa, sia pure a sua insaputa, lavoro di propaganda.

0 commenti:

Posta un commento