venerdì 11 gennaio 2013

Il corpo fisico

È questo il più appariscente ed il più materiale dei sette, ma non per questo è da disprezzarsi, al contrario. Esso è indispensabile per lo sviluppo spirituale della nostra evoluzione umana e quindi deve essere accuratamente custodito affinché, quale “tempio dello Spirito Vivente” divenga uno strumento sempre più perfetto.

Se noi guardiamo in giro con unpo’ di attenzione, vediamo come, in ogni individuo, il corpo fisico rispecchi lo sviluppo del controllo mentale, quindi il renderlo sempre più perfetto – per usarlo con sempre maggior vantaggio – è un preciso dovere di ogni persona evoluta.

Oltre a tenerlo in buona salute, dobbiamo anche fare in modo che sia allenato a obbedire agli ordini mentali, anziché osteggiarli.

A questo riguardo dobbiamo tener presente che in ogni cellula del nostro corpo è insita una piccola “vita”, che controlla la sua azione. Queste “vite” sono “intelligenze auto-sufficienti” capaci di compiere – fino a un certo grado di sviluppo – il loro lavoro. Sono dipendenti, diciamo, dall’intelligenza centrale e obbediscono immediatamente ai suoi impulsi, sia consci che inconsci.

Qualsiasi lavoro si domandi a questa intelligenza, viene svolto perfettamente. La selezione delle cellule fa sì che esse estraggano dal sangue il loro nutrimento e respingano il superfluo. Difatti, sia i processi della digestione che quelli dell’assimilazione, sono concordi a diminuire la loro intelligenza, siano esse separate o in gruppo.

Per portare un esempio pratico, possiamo dire e anche constatare: quando ci procuriamo una ferita, le cellule accorrono in quel punto per rinchiuderlo, dimostrando così la “vita” che c’è in ogni atomo, e queto viene a confermare come ogni atomo è una “cosa vivente”, con una sua vita indipendente, non solo; ma qualora codesti atomi vengono combinati in gruppi per un dato fine, manifestano pure una speciale intelligenza.

Quando poi i gruppi si riuniscono in corpi di natura più o meno complessa, diventano “veicoli” di più alte forme di coscienza.

A questo punto è nostro dovere completare queste nozioni specificando che, qualora avviene la morte del corpo fisico, con la dispersione delle cellule inizia il processo di decomposizione. Esse diventano libere soltanto quando la forza che le ha tenute assieme si ritira ed esse saranno così nuovamente libere di comporre altre combinazioni.

Alcune vanno nel corpo di piante e animali, altre restano nel suolo, ma è soltanto cambiamento, perché “la morte non è altro che uno dei tanti aspetti della vita, e la dispersione di una forma materiale, non è che l’inizio di una nuova forma di vita”.

Ma visto che noi – per ora – qui siamo e qui vorremmo rimanere per un bel po’ ancora, cerchiamo di conoscere come possiamo comportarci per vivere in buona salute e per lo meno, al meglio:

La prima cosa da tener presente è quella di far nostro un certo metodo, cioè: retta condotta nel pensiero, nelle parole, nelle azioni, nell’alimentazione e nelle abitudini di vita.

E quando il Cristo guariva, dicendo “Va e non peccare piû” praticamente richiamava l’attenzione del …miracolato su degli “errori” da questi precedentemente commessi, ma senz’altro correggibili con un po’ d’attenzione e di buona volontà.

Teniamo ben presente che:

“come una persona pensa, così diviene”

quindi: pensieri elevati, armonia interiore ed esteriore, correzione degli errori nel proprio carattere o nel modo stesso di “condurre” la propria vita, accettazione delle “prove” a cui il nostro karma spesso ci sottopone. Amore, amore, amore per tutti e per tutto, queste sono le prime regole a cui attenersi.

I pensieri velenosi ci avvelenano l corpo. L’odio, la paura, l’invidia, la gelosia, il rancore, sono veri veleni distruttivi che abbattono il fisico. In più, a prescindere dalla loro natura sgradevole, sono sentimenti separativi che violano il Principio dell’Unità, separano l’individuo dal suo prossimo e dalla “Vita Una”. Infatti, quando ci distacchiamo in qualche modo dai nostri prossimi, recidiamo i fili d’amore che ci legano agli esseri umani, e nello stesso tempo ostruiamo le vene e le arterie nelle quali scorre la “Vita Universale”.

Cinque regole per …curare se stessi, possono essere:

  1. Coltivare uno stato di buona volontà per tutti. Possibilmente non urtare mai alcuno con i pensieri, parole e azioni. Il più grande preventivo consiste nell’innocuità.
  2. Sviluppare l’abitudine di essere felici, gioiosi, sempre (per esempio l’artrite è dovuta al risentimento covato “sotto cenere”) Il lubrificante perfetto delle articolazioni indurite è …l’olio della gioia.
  3. Non coltivare mai il malcontento, ma deliberatamente perdonare tutto e tutti. Un famoso scrittore ci dice: “Essere capaci di stare nelle tenebre e vivere come se tutto intorno fosse luce. Questa è la prova finale dello spirito umano”.
  4. Sprigionare affetto per tutti, inondando ogni creatura vivente con il potere dell’amore, e mai fare torto neppure alla più umile creatura. Allo stesso modo come l’innocuità previene, così la buona volontà cura le malattie e le sofferenze. Entrambi questi atteggiamenti aprono e tengono aperti i canali lungo i quali scorre la forza vitale.
  5. Collegarsi regolarmente con la “Sorgente Spirituale”, invocare ed avere fiducia nella “Forza Spirituale”.

Queste che abbiamo chiamato le “5 regole” in realtà sono leggi di natura e sarebbe opportuno che tutti noi ci adeguassimo, tenendo anche presente che, non solo tali atteggiamenti possono effettivamente curare le malattie del corpo, ma ci apportano tranquillità, la calma dei nervi, la pace della mente, ristabilendo l’armonia interiore e dilatando i canali attraverso i quali viene convogliata “vita nuova” ad ogni singola cellula del corpo. In questo modo la vita ricostruisce tutto il corpo “dal di dentro” e così possiamo ri-creare noi stessi.

Brevi suggerimenti:

Hai paura della morte? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo muore, io vivrò per sempre”

Hai paura della malattia? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Io sono uno spirito puro, anche se il mio corpo si ammala io sono sempre di una salute e forza radianti”

Hai paura della vecchiaia? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo invecchia, io possiedo l’eterna giovinezza”

Hai paura della solitudine? Se è così devi ripeterti:

“Io sono un essere divino ed immortale. Anche se il mio corpo è nella solitudine, io sono da sempre Uno con Dio e, per suo mezzo, unito con tutto quello che vive”

La pratica regolare di queste Verità le rende reali.

Grazie – Sai Ram

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