venerdì 4 gennaio 2013

Fame della Mente

(by Trezzi Virginia)

Centro Sathya Sai Baba di Erba, 12.12.1985
A pag. 57 del Volume "La Voce dell'Avatar" al capoverso 24° Baba ci dice:
"Non fate soffrire la fame alla Mente, all'Intelletto ed alla consapevolezza, se non volete che si gettino su ogni genere di cibo corrotto ed impuro. Date loro buon nutrimento, ed essi svolgeranno a dovere le loro funzioni. Il loro compito è quello di illuminare la porta dell'Atman interiore e aiutarvi a sapere che tutto è Atman, ...".
 

Adeguandoci, quindi, alle parole di Swami, noi vorremmo cercare di ... riempire la nostra mentecon cognizioni utili e magari pratiche, in modo di cercare di conseguire adagio adagio e col tempo la consapevolezzadi quello che noi siamo, e magari comprendere veramente che cosa è la divinità.

A questo scopo cercheremo prima di tutto di conoscere noi stessi nel migliore dei modi possibili, studiando in un primo tempo il nostro corpo fisico, poi il corpo eterico, il corpo astrale ecc., in modo da poter dire che almeno ci conosciamo, e sarebbe già qualche cosa ...

Allora, incominciamo col dire che l'uomo non ha soltanto un corpo e un'anima, ma è un essere molto più complesso di quel che si crede.

Egli è uno spiritoche possiede un'Anima, che, da parte sua ha tanti mezzi di espressione di differenti gradi e di cui il corpo è la forma più bassa.

Come dicevamo prima, questi mezzi di espressione si manifestano su piani diversi: fisico, astrale, mentale ecc. e di cui parleremo nei prossimi incontri.

Poiché il nostro vero "Io" è Spirito Puro, quando la coscienza è ancora in uno stato primitivo è nascosto dalla Luce divina, ma, man mano che la coscienza si eleva, l'uomo acquista la consapevolezza della sua natura più alta e il conseguente potenziamento di tutte le sue facoltà.

Secondo le filosofie Yoga, i principi che compongono l'uomo sono sette, e precisamente:

1° - Il corpo fisico
2° - Il corpo astrale
3° - Prana o Forza Vitale
4° - Mente Istintiva
5° - Intelletto
6° - Mente Spirituale
7° – Spirito
 

Dobbiamo però  tenere presente che oggi l'uomo, pur essendo grandemente sviluppato, nella maggior parte dei casi limita la sua manifestazione ai piani inferiori. Molti raggiungono i primi 5 principi, pochi il 6°, praticamente nessuno il 7° (in quest'epoca), malgrado ognuno di noi li possegga tutti in potenza.

Cerchiamo allora di approfondire brevemente la natura di questi principi, in modo di averne una prima chiara visione.

Il corpo fisico

È questo il più appariscente ed il più materiale dei sette, ma non per questo è da disprezzarsi, al contrario, esso è indispensabile per lo sviluppo spirituale della nostra evoluzione umana e quindi deve essere accuratamente custodito affinché quale "Tempio dello Spirito Vivente" divenga uno strumento sempre più perfetto.

Se noi guardiamo in giro con un po' di attenzione, noi vedia­mo come in ogni individuo, il corpo fisico rispecchi lo sviluppo del controllo mentale, quindi il renderlo sempre più perfetto per usarlo con sempre maggior vantaggio, è un preciso dovere di ogni persona evoluta.

Oltre a tenerlo in buona salute, dobbiamo anche fare in modo che sia allenato a ubbidire agli ordini mentali, anziché osteggiarli.

A questo riguardo dobbiamo tenere presente che in ogni cellula del nostro corpo è insita una piccola vita che controlla la sua azione.

Queste vite sono intelligenze autosufficienti capaci di compiere, fino a un certo grado di sviluppo, il loro lavoro. Sono dipendenti, diciamo, dall'intelligenza centrale e obbediscono immediata­mente dai suoi impulsi, sia consci che inconsci.

Qualsiasi lavoro si domandi a questa intelligenza, viene svolto perfettamente. La selezione delle cellule fa sì che esse estraggano dal sangue il loro nutrimento e respingano il superfluo. Difatti, sia i processi della digestione che quelli dell'assimilazione, sono concordi a dimostrare la loro intelligenza, siano esse separate o in gruppo.

Per portare un esempio pratico, possiamo dire, e anche constatare, che quando ci procuriamo una ferita, le cellule accorrono in quel punto per richiuderla, dimostrando così la vitache c'è in ogni atomo, e questo viene a confermarci come ogni atomo è una cosa vivente, con una sua vita indipendente, non solo; ma qualora codesti atomi vengano combinati in gruppi per un dato fine, manifestano pure una speciale intelligenza.

Quando poi i gruppi si riuniscono in corpi di natura più o meno complessa, diventano veicoli di più alte forme di coscienza. A questo punto è nostro dovere completare queste nozioni specificando che, qualora avviene la morte del corpo fisico, con la dispersione delle cellule inizia il processo di decomposizione. Esse diventano libere soltanto quando la forza che le ha tenute assieme si ritira ed esse saranno così nuovamente libere di comporre altre combinazioni.

Alcune vanno nel corpo di piante o animali, altre restano nel suolo, ma è soltanto cambiamento, perché "la morte non è altro che uno dei tanti aspetti della vita, e la dispersione di una forma materiale; non è che l'inizio di una forma materiale; non è che l'inizio di una nuova forma di vita".

Ma, visto che noi, per ora, qui siamo e qui vorremmo rima­nere per un bel po' ancora, cerchiamo di conoscere come possiamo comportarci per vivere in buona salute o per lo meno, al meglio.

La prima cosa da tenere presente è quella di far nostro un certo metodo, e cioè: retta condotta nel pensiero, nelle parole, nelle azioni, nell'alimentazione e nelle abitudini di vita.

E quando il Cristo guariva dicendo: "Va' e non peccare più" praticamente richiamava l'attenzione del ....miracolatosu degli errori da questi precedentemente commessi, ma senz'altro correggibili con un po' di attenzione e di buona volontà.

Teniamo ben presente che: "come una persona pensa, così diviene"

Quindi: pensieri elevati, armonia interiore ed esteriore, correzione degli errori nel proprio carattere o nel modo stesso di "condurre" la propria vita, accettazione delle "prove" a cui il nostro Karma spesso ci sottopone: Amore, Amore, Amore per tutti e per tutto, queste sono le prime regole a cui attenersi.

I pensieri velenosi ci avvelenano il corpo. L'odio, la paura, l'invidia, la gelosia, il rancore, sono veri veleni distruttivi che abbattono il fisico. In più, a prescindere dalla loro natura sgradevole, sono sentimenti separativi che violano il Principio dell'Unità, separano l'individuo dal suo prossimo e dalla Vita una", infatti, quando ci distacchiamo in qualche modo dai nostri prossimi, recidiamo i fili d'Amore che ci legano agli esseri umani, e nello stesso tempo ostruiamo le vene e le arterie nelle quali scorre la Vita Universale.

Cinque regole per ...curare sé stessi possono essere:


  1. Coltivare uno stato di buona volontà per tutti. Possibilmente non urtare mai alcuno con pensieri, parole e azioni. Il più grande preventivo consiste nell'innocuità.
  2. Sviluppare l'abitudine di essere felici, gioiosi, sempre. (Per esempio l'artrite è dovuta al risentimento covato "sotto cenere") Il lubrificante perfetto delle articolazioni indurite è l'olio della gioia.
     
  3. Non coltivare mai il malcontento, ma deliberatamente perdonare tutto e tutti. Un famoso scrittore ci dice: "Essere capaci di stare nelle tenebre e vivere come se tutto intorno fosse luce: questa è la prova finale dello spirito umano".
     
  4. Sprigionare affetto per tutti, inondando ogni creatura vivente con il potere dell'Amore, e mai fare torto nep­pure alla più umile creatura. Allo stesso modo come l'innocuità previene, così la buona volontà cura le malattie e le sofferenze. Entrambi questi atteggiamenti aprono e tengono aperti i canali lungo i quali scorre la forza vitale.
     
  5. Collegarsi regolarmente con la Sorgente Spirituale, invocare ed avere fiducia nella Forza Spirituale.

Queste che abbiamo chiamato "5 Regole" in realtà sono Leggi di natura e sarebbe opportuno che tutti noi ci adeguassimo, tenendo anche presente che, non solo tali atteggiamenti possono effettivamente curare le malattie del corpo ma ci apportano tranquillità, la calma dei nervi, la pace della mente, ristabilendo l'armonia interiore e dilatando i canali attraverso i quali viene convogliata vita nuova ad ogni singola cellula del corpo. In questo modo la vita ricostrui­sce tutto il corpo dall'interno e così possiamo ricrearenoi stessi.

Brevi suggerimenti

Hai paura della morte? Se è così devi ripeterti:

"Io sono un essere divino ed immortale; anche se il mio corpo muore, nella mia natura spirituale io vivrò per sempre".

Hai paura della malattia? Se è così devi ripeterti:

"Io sono un essere divino ed immortale; io sono uno spirito puro, anche se il mio corpo si ammala io sono sempre di una salute e forza radianti".

Hai paura della vecchiaia? Se è così devi ripeterti:

"Io sono un essere divino ed immortale; anche se il mio corpo invecchia, io possiedo l'eterna giovinezza".

Hai paura della solitudine? Se è così devi ripeterti:

"Io sono un essere divino ed immortale; anche se il mio corpo è nella solitudine, io sono da sempre Uno con Dio e per Suo mezzo unito con tutto quello che vive".

La pratica regolare di queste Verità, le rende reali.

Grazie, Sai Ram

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